Diciassettesimo emendamento:
Il Senato degli Stati Uniti sarà composto da due senatori per ogni Stato, eletti dal loro popolo, per sei anni; e ogni senatore avrà un voto. Gli elettori di ogni Stato dovranno avere le qualifiche richieste per gli elettori del ramo più numeroso delle legislature statali.
Quando si verifichino dei posti vacanti nella rappresentanza di uno Stato al Senato, l’autorità esecutiva di tale Stato emetterà degli atti di elezione per riempire tali posti vacanti: A condizione che la legislatura di qualsiasi Stato possa autorizzare l’esecutivo ad effettuare nomine temporanee fino a quando il popolo non riempia i posti vacanti tramite elezioni, come la legislatura può dirigere.
Questo emendamento non deve essere interpretato in modo da influenzare l’elezione o il termine di qualsiasi senatore scelto prima che diventi valido come parte della Costituzione.
La ratifica del 17° emendamento fu il risultato della crescente insoddisfazione popolare con il funzionamento del metodo originariamente stabilito per eleggere i senatori. Man mano che il diritto di voto divenne esercitabile da un maggior numero di persone, si diffuse la convinzione che i senatori dovessero essere eletti popolarmente allo stesso modo dei rappresentanti. L’accettazione di questa idea è stata favorita dal crescente accumulo di prove degli svantaggi pratici e dei malcostumi legati alla selezione legislativa, come le situazioni di stallo all’interno delle legislature che portano a posti vacanti che rimangono non occupati per intervalli sostanziali, l’influenza della selezione legislativa da parte di organizzazioni politiche corrotte e gruppi di interesse speciale attraverso l’acquisto di seggi legislativi, e la trascuratezza di altri doveri da parte dei legislatori come conseguenza di prolungate competizioni elettorali.
Prima della ratifica, tuttavia, molti stati avevano perfezionato accordi calcolati per offrire agli elettori un controllo più efficace sulla selezione dei senatori. Le leggi statali furono modificate in modo da permettere agli elettori che partecipavano alle elezioni primarie di designare la loro preferenza per uno dei diversi candidati di partito per un seggio senatoriale, e le nomine non ufficiali così effettuate furono trasmesse alla legislatura. Sebbene la loro azione non poggiasse su un fondamento più solido della comprensione comune, le legislature generalmente eleggevano il candidato vincente della maggioranza e, in effetti, in due stati, ai candidati ai seggi legislativi veniva richiesto di promettere di sostenere, senza riguardo ai legami di partito, il candidato senatore che otteneva il maggior numero di voti. Come risultato di tali sviluppi, almeno 29 stati nel 1912, un anno prima della ratifica, nominavano i senatori su base popolare e, di conseguenza, la discrezione costituzionale delle legislature era stata ridotta a poco più di quella mantenuta dagli elettori presidenziali.1Footnote
1 G. Haynes, The Senate of the United States 79-117 (1938).