La cottura a induzione riscalda un recipiente di cottura per induzione elettrica, invece che per conduzione termica da una fiamma, o un elemento riscaldante elettrico. Il recipiente di cottura deve essere fatto o contenere un metallo ferromagnetico come la ghisa o l’acciaio inossidabile. Il calore proviene dall’interno della pentola, rendendo questo metodo di cottura molto più efficiente. È quindi necessario assicurarsi che le pentole siano adatte all’uso su un piano di cottura a induzione. Le pentole di rame o di alluminio non funzionano, a meno che non abbiano strati aggiuntivi aggiunti sul fondo che siano magnetici. Il modo migliore per verificare se le tue pentole sono utilizzabili è vedere se una calamita si attacca al fondo della pentola!
Un piano di cottura a induzione contiene una bobina di filo di rame sotto la piastra di ceramica, e quando una pentola viene messa sopra viene fatta passare una corrente elettrica alternata. Il campo magnetico oscillante che ne risulta induce un flusso magnetico, producendo una corrente parassita nella pentola ferrosa, che agisce come l’avvolgimento secondario di un trasformatore. La corrente parassita che scorre attraverso la resistenza della pentola la riscalda. Per sapere cos’è una corrente parassita, vedi sotto. Il trasferimento di energia con i piani di cottura a induzione è di circa l’84% rispetto a circa il 74% per il gas o la ceramica elettrica, quindi c’è un buon risparmio energetico. Anche la sicurezza è un aspetto importante – non ci sono fiamme libere, quindi il fuoco è estremamente improbabile.
Una pentola d’acqua bollirà in quasi la metà del tempo che impiegherebbe un normale piano cottura a gas. Un piano di cottura a induzione garantirà anche la longevità delle vostre pentole perché hanno più contatto con il calore sottostante, e la corrente attraversa tutta la pentola. Questo impedirà alla tua pentola di sviluppare punti caldi che, a loro volta, bruceranno il cibo.
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