Libri di Esdra e Neemia, scritti anche Esdra e Neemia, due libri dell’Antico Testamento che insieme ai libri delle Cronache formano un’unica storia di Israele dal tempo di Adamo. Esdra e Neemia sono un unico libro nel canone ebraico. I cattolici romani hanno a lungo associato i due, chiamando il secondo “Esdra alias Nehemias” nella Douay-Confraternita. Opere successive, per esempio la Bibbia di Gerusalemme, mantengono identità separate ma associano i libri. I protestanti li trattano separatamente.
La connessione di Esdra-Neemia con I e II Cronache è chiara dalla ripetizione dei versi finali di II Cronache nei versi di apertura di Esdra. L’uniformità del linguaggio, dello stile e delle idee dei due libri e delle Cronache segnano l’intera opera come il prodotto di un unico autore, conosciuto come il Cronista. Egli appartiene ad un periodo successivo all’esilio babilonese, probabilmente intorno al 350-300 a.C.
Ezra 1-6 tratta il ritorno degli esuli e la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme. Il lavoro di Esdra e Neemia nel ricostruire la vita del popolo dopo l’esilio è raccontato in Esdra 7-Neemia 13. Le dislocazioni testuali sollevano una questione sulla sequenza cronologica di Esdra e Neemia alla quale non esiste una risposta solida.
L’attività raccontata in Esdra 7-Neemia 13 rappresenta la visione del Cronista di come la vita del suo popolo dovrebbe essere organizzata nel periodo postesilico con una rinascita religiosa conforme alle leggi mosaiche.