Melodia

Johann Philipp Kirnberger sosteneva:

Il vero obiettivo della musica – la sua vera impresa – è la melodia. Tutte le parti dell’armonia hanno come fine ultimo solo la bella melodia. Pertanto, la domanda su quale sia più significativo, la melodia o l’armonia, è inutile. Al di là di ogni dubbio, il mezzo è subordinato al fine.

– Johann Philipp Kirnberger (1771)

Il compositore norvegese Marcus Paus ha sostenuto:

La melodia sta alla musica come un profumo sta ai sensi: ci rinfresca la memoria. Dà volto alla forma, e identità e carattere al processo e al procedimento. Non è solo un soggetto musicale, ma una manifestazione del soggettivo musicale. Porta e irradia personalità con tanta chiarezza e pregnanza quanto l’armonia e il ritmo messi insieme. Come strumento di comunicazione così potente, la melodia serve non solo come protagonista del proprio dramma, ma come messaggero dell’autore verso il pubblico.

– Marcus Paus (2017)

Dati i molti e variegati elementi e stili della melodia “molte spiegazioni esistenti ci limitano a specifici modelli stilistici, e sono troppo esclusive”. Paul Narveson sosteneva nel 1984 che più di tre quarti dei temi melodici non erano stati esplorati a fondo.

Le melodie esistenti nella maggior parte della musica europea scritta prima del XX secolo, e nella musica popolare per tutto il XX secolo, presentavano “schemi di frequenza fissi e facilmente distinguibili”, “eventi ricorrenti, spesso periodici, a tutti i livelli strutturali” e “ricorrenze di durate e schemi di durate”.

Le melodie del 20° secolo “utilizzavano una varietà di risorse d’intonazione più grande di quanto fosse consuetudine in qualsiasi altro periodo storico della musica occidentale”. Mentre la scala diatonica era ancora usata, la scala cromatica divenne “ampiamente impiegata”. I compositori assegnarono anche un ruolo strutturale alle “dimensioni qualitative” che prima erano state “quasi esclusivamente riservate all’altezza e al ritmo”. Kliewer afferma: “Gli elementi essenziali di ogni melodia sono la durata, l’altezza e la qualità (timbro), la struttura e l’intensità. Anche se la stessa melodia può essere riconoscibile se suonata con una grande varietà di timbri e dinamiche, quest’ultima può ancora essere un “elemento di ordinamento lineare”.

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