Monsone, un importante sistema di vento che stagionalmente inverte la sua direzione, come uno che soffia per circa sei mesi da nord-est e sei mesi da sud-ovest. I monsoni più importanti si verificano in Asia meridionale, Africa, Australia e sulla costa pacifica dell’America centrale. Tendenze monsoniche sono evidenti anche lungo la costa del Golfo degli Stati Uniti e nell’Europa centrale; tuttavia, veri monsoni non si verificano in quelle regioni.
Per ulteriori informazioni sulle regioni monsoniche più importanti, vedi monsone indiano, monsone dell’Africa occidentale, monsone malese-australiano e monsone nordamericano.
La causa principale dei monsoni risiede nelle diverse tendenze di riscaldamento su terra e mare, sebbene altri fattori possano essere coinvolti. I cambiamenti stagionali di temperatura sono grandi sulla terraferma ma piccoli sulle acque oceaniche, e i monsoni soffiano dai pozzi di calore atmosferico (cioè le regioni fredde con alta pressione atmosferica) verso le fonti di calore (regioni calde caratterizzate da bassa pressione atmosferica). Di conseguenza, i venti monsonici viaggiano tipicamente dal mare alla terra in estate e dalla terra al mare in inverno. Per esempio, la fonte di calore coinvolta nel monsone estivo indiano risiede sull’altopiano del Tibet e sulle pendici orientali dell’Himalaya, mentre il dissipatore di calore si verifica sull’Oceano Indiano meridionale e sul Madagascar, una regione dove l’aria relativamente priva di nuvole si raffredda emettendo radiazioni infrarosse, o “onde lunghe”, nello spazio. Allo stesso modo, la fonte di calore per il monsone estivo australiano risiede nell’area che molti meteorologi chiamano “continente marittimo”, una regione composta da parti del sud-est asiatico e dalle isole dell’Indonesia e delle Filippine, mentre il pozzo di calore risiede sulla Siberia.
La maggior parte dei monsoni estivi ha una componente occidentale dominante e una forte tendenza a salire e a produrre copiose precipitazioni, che si verificano come risultato della condensazione del vapore acqueo nell’aria in rapida ascesa. L’intensità e la durata di queste piogge, tuttavia, non sono uniformi di anno in anno. Al contrario, i venti dei monsoni invernali hanno una componente orientale prevalente e una forte tendenza a divergere, a placarsi e a causare siccità.
I limiti verso l’alto dei sistemi monsonici sono spesso luoghi di bruschi cambiamenti nella direzione del vento. In India, per esempio, il monsone soffia da sud-ovest in luglio e agosto, mentre a nord dell’India i venti vengono da est. Nell’Australia settentrionale il monsone arriva da nord-ovest durante gennaio-febbraio. Al limite meridionale del monsone australiano, i venti girano da est.
I modelli climatici che ricordano i monsoni si verificano anche in aree al di fuori delle regioni monsoniche più importanti. Nell’Europa centrale, dove la direzione media del vento in estate differisce di circa 30-40° da quella dell’Atlantico, ci sono tendenze monsoniche che si verificano non come un flusso continuo ma piuttosto in modo intermittente all’interno di depressioni frontali, portando tempo fresco e nuvoloso, pioggia e temporali. Alcuni vedono in questo modello climatico un vero monsone, ma è ovvio che si tratta solo di un “embrione di monsone” che porta a singolarità meteorologiche. La latitudine è troppo alta per far nascere un vero monsone. Inoltre, la Costa del Golfo degli Stati Uniti è soggetta a modelli climatici con tendenze monsoniche; tuttavia, i venti stagionalmente consistenti caratteristici dei veri monsoni non emergono.