Nave, parte centrale e principale di una chiesa cristiana, che si estende dall’ingresso (il nartece) ai transetti (navata trasversale che attraversa la navata davanti al santuario in una chiesa cruciforme) o, in assenza di transetti, al coro (zona intorno all’altare). In una chiesa basilicale (vedi basilica), che ha navate laterali, la navata centrale si riferisce solo alla navata centrale. La navata centrale è la parte di una chiesa riservata ai laici, distinta dal presbiterio e dal coro, che sono riservati al coro e al clero. La separazione delle due aree può essere effettuata da schermi o parapetti, chiamati cancelli. Il termine navata deriva dal latino navis, che significa “nave”, ed è stato suggerito che possa essere stato scelto per designare il corpo principale dell’edificio perché la nave era stata adottata come simbolo della chiesa.
La forma della navata centrale fu adattata dai costruttori paleocristiani dalla sala di giustizia romana, la basilica. La navata della basilica paleocristiana era generalmente illuminata da una fila di finestre vicino al soffitto, chiamata clerestorio; lo spazio centrale principale era solitamente affiancato su entrambi i lati da una o due navate, come nella Basilica di San Pietro Vecchio (ad 330) e San Paolo Fuori le Mura (380), entrambe a Roma. Un tetto piatto di legno copriva la navata centrale fino all’epoca romanica e gotica, quando le volte in pietra divennero quasi universali nelle maggiori chiese del nord Europa.
Le navate medievali erano generalmente divise in molte campate, o compartimenti, producendo l’effetto di grande lunghezza attraverso la ripetizione delle forme. La divisione medievale standard del muro della navata centrale in arcata al piano terra, tribuna (uno spazio a galleria a volta sopra le navate laterali), arcata opzionale del triforio (un’arcata cieca o aperta tra la tribuna e il cleristorio), e cleristorio divenne più flessibile durante il Rinascimento, così che spesso – come in San Lorenzo (Firenze; 1421-29) di Filippo Brunelleschi – la tribuna e il triforio sono eliminati, e il muro della navata è diviso solo in arcata e cleristorio. Durante il Rinascimento, anche la navata è stata divisa in meno scomparti, dando una sensazione di spaziosità e di proporzione equilibrata tra altezza, lunghezza e larghezza. Effetti estremi e drammatici, come la marcata verticalità del gotico in cattedrali come quella di Reims (iniziata intorno al 1211), lasciarono il posto a uno spazio della navata più razionalmente progettato, in cui nessuna singola enfasi direzionale o sensazione veniva sottolineata; la Cattedrale di St. Paul a Londra (1675-1711), ricostruita da Sir Christopher Wren dopo il Grande Incendio del 1666, fornisce un bell’esempio.