Portico

Le diverse varianti di portico sono denominate dal numero di colonne che hanno. Il suffisso “stile” deriva dal greco στῦλος, “colonna”.

TetrastyleEdit

Tempio di Portunus a Roma, con il suo portico tetrastilo di quattro colonne ioniche

Il tetrastilo ha quattro colonne; era comunemente impiegato dai Greci e dagli Etruschi per piccole strutture come edifici pubblici e anfiprostili.

I romani favorirono il portico a quattro colonne per i loro templi pseudoperipteri come il Tempio di Portuno, e per i templi anfiprostili come il Tempio di Venere e Roma, e per i portici d’ingresso prostili di grandi edifici pubblici come la Basilica di Massenzio e Costantino. Anche le capitali di provincia romane manifestavano la costruzione tetrastila, come il Tempio Capitolino di Volubilis.

Il Portico Nord della Casa Bianca è forse il più notevole portico a quattro colonne degli Stati Uniti.

Esastilo

Gli edifici esastili avevano sei colonne ed erano la facciata standard nell’architettura dorica greca canonica tra il periodo arcaico 600-550 a.C. fino all’età di Pericle 450-430 a.C.

Esastilo grecoModifica

Il Tempio esastilo della Concordia ad Agrigentum (c. 430 a.C.)

Alcuni esempi noti di templi greci classici dorici esastili:

  • Il gruppo di Paestum che comprende il Tempio di Hera (c. 550 a.C.), il Tempio di Apollo (c. 450 a.C.), il primo Tempio di Atena (“Basilica”) (c. 500 a.C.) e il secondo Tempio di Era (460-440 a.C.)
  • Il Tempio di Afaea a Egina c. 495 a.C.
  • Tempio E a Selinunte (465-450 a.C.) dedicato a Era
  • Il Tempio di Zeus a Olimpia, ora in rovina
  • Tempio F o il cosiddetto “Tempio della Concordia” ad Agrigentum (c. 430 a.C.), uno dei templi greci classici meglio conservati, che conserva quasi tutto il peristilio e la trabeazione.
  • Il “tempio incompiuto” di Segesta (c. 430 a.C.)
  • Il Tempio di Efesto sotto l’Acropoli di Atene, noto a lungo come “Theseum” (449-444 a.C.), anch’esso uno dei templi greci più intatti dell’antichità
  • Il Tempio di Poseidone a Capo Sunium (c. 449 a.C.)

L’esastilo fu applicato anche ai templi ionici, come il portico prostilo del santuario di Atena sull’Eretteo, all’Acropoli di Atene.

Esastilo romano

Con la colonizzazione dell’Italia meridionale da parte dei Greci, l’esastilo fu adottato dagli Etruschi e successivamente acquisito dagli antichi Romani. Il gusto romano privilegiava gli edifici stretti pseudoperipterali e anfiprostili con alte colonne, sollevate su podi per l’aggiunta di fasto e grandezza conferiti da un’altezza considerevole. La Maison Carrée di Nîmes, in Francia, è il tempio romano esastilo meglio conservato dell’antichità.

OttastiloModifica

Il lato occidentale del Partenone ottastilo ad Atene

Gli edifici ottastili avevano otto colonne; erano considerevolmente più rari di quelli esastili nel canone architettonico greco classico. I più noti edifici ottastili sopravvissuti dall’antichità sono il Partenone di Atene, costruito durante l’età di Pericle (450-430 a.C.), e il Pantheon di Roma (125 a.C.). Il distrutto Tempio del Divo Augusto a Roma, il centro del culto augusteo, è indicato sulle monete romane del II secolo d.C. come costruito in ottastilo.

DecastiloModifica

Il decastilo ha dieci colonne; come nel tempio di Apollo Didymaeus a Mileto, e il portico dell’University College di Londra.

L’unico portico romano decastilo conosciuto è sul Tempio di Venere e Roma, costruito da Adriano nel 130 d.C. circa.

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