Se hai una certa età, ricorderai l’isteria propagata da tipi religiosi riguardo al backmasking, il presunto nascondere messaggi satanici e sessuali nelle canzoni rock. Mentre molti artisti, dai Beatles ai Pink Floyd, mettevano deliberatamente messaggi al contrario nei loro dischi, gli isterici evangelici erano sicuri che decine, centinaia di canzoni contenessero messaggi subliminali destinati a corrompere la morale e la spiritualità dei giovani.
E sì, se si ascoltava attentamente con un’agenda in mente, si poteva sentire… qualcosa.
Ma questi non erano messaggi posti deliberatamente. Gli isterici sfruttavano una cosa chiamata “fonetica inversa”, dove il cervello cerca di dare un senso al gibberish cercando dei modelli. Con la giusta suggestione, si può sentire quasi tutto.
https://youtu.be/IXpEtF4i1oI
Salon riprende il filo di “Stairway to Heaven”.
Il mito soprannaturale più oscuro sulla canzone più mitica degli Zeppelin è che se si suona la registrazione al contrario, si sentono messaggi satanici codificati nella voce di Plant. L’idea che alcuni dischi rock contengano messaggi “mascherati al contrario” risale a “Revolution 9” dei Beatles, che si diceva contenesse l’annuncio invertito che “Paul è un uomo morto”. Per quanto posso dire, i crociati cristiani anti-rock sono entrati in azione nel 1981, quando un ministro del Michigan di nome Michael Mills ha colpito la radio cristiana con la notizia che frasi come “master Satan”, “serve me” e “there’s no escaping it” erano nascoste nei solchi della hit degli Zeppelin. Notando ironicamente che le parole “certamente hanno due significati”, Mills sostenne in un programma che la “mente subconscia” poteva sentire queste frasi, che è il motivo per cui i musicisti rock peccaminosi le hanno messe lì in primo luogo. Presto il backmasking divenne il panico satanico du jour, dando ai cristiani paranoici la prova tecnologica che gruppi rock come Queen, Kiss e Styx (!) suonavano davvero la musica del diavolo. Mentre la maggior parte della gente, cristiana o meno, trovava tutto questo piuttosto sciocco, queste paure riflettevano timori più pervasivi che i media fossero diventati un maestro subliminale di marionette – timori che sarebbero arrivati a ispirare un po’ di metal degli anni ’80.
In retrospettiva, ciò che risalta maggiormente nella controversia sul backmasking è la meravigliosa immagine di tutti questi predicatori che cazzeggiano con i giradischi. Anche se si dubita che il ministro Mills si stesse rilassando con Grandmaster Flash o DJ Kool Herc, i musicisti rap e gli evangelici cristiani hanno entrambi riconosciuto che la musica popolare è un’iscrizione materiale, che può essere fisicamente manipolata per aprire nuovi vettori di senso ed espressione. Sia per gli evangelici che per i DJ rap, l’LP in vinile non era un veicolo trasparente di una performance originariamente dal vivo, ma una fonte di significato musicale stesso, un sito materiale di potenziali codici, messaggi e deformazioni del tempo. Accanto alle innovazioni più cinetiche e ritmiche introdotte da artisti dello scratch come DJ Grand Wizard Theodore, dobbiamo anche parlare di un “turntablism cristiano”: lento, profondamente unfunky, ossessionato dai “messaggi” linguistici. Alcune trasmissioni televisive evangeliche dei primi anni ’80 includono persino inquadrature dall’alto dei DJ deck del ministro, in modo che gli spettatori possano ammirare la tecnica di spremitura del senso dal suono. Tuttavia, mentre il rap e tutta la musica campionata che lo segue trattano l’LP in vinile come una forma aperta capace di molteplici significati e usi, i turntablist cristiani sono rimasti letteralisti, convinti di rivelare un unico messaggio “fondamentale” intenzionalmente impiantato nei solchi da un autore diabolico. Sfortunatamente, quando si trattò di “Stairway to Heaven”, questi DJ per Gesù non riuscirono ad accordarsi sull’esatta formulazione degli insidiosi messaggi dei Led Zeppelin. Ancora una volta, l’ambiguità vince.
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