Sintomi del disturbo psicotico condiviso

La caratteristica essenziale del disturbo psicotico condiviso (folie à deux) è un delirio che si sviluppa in un individuo che è coinvolto in una stretta relazione con un’altra persona (a volte chiamata “l’induttore” o “il caso primario”) che ha già un disturbo psicotico con deliri prominenti.

Il contenuto delle credenze deliranti condivise può dipendere dalla diagnosi del caso primario e può includere deliri relativamente bizzarri (es, che le radiazioni vengono trasmesse in un appartamento da una potenza straniera ostile, causando indigestione e diarrea), delusioni che non corrispondono all’umore (ad es, che il caso primario riceverà presto un contratto cinematografico per 2 milioni di dollari, permettendo alla famiglia di acquistare una casa molto più grande con una piscina), o i deliri non bizzarri che sono caratteristici del disturbo delirante (per esempio, l’FBI sta intercettando il telefono di famiglia e segue i membri della famiglia quando escono).

Di solito il caso primario nel disturbo psicotico condiviso è dominante nella relazione e gradualmente impone il sistema delirante alla seconda persona più passiva e inizialmente sana. Gli individui che arrivano a condividere le credenze deliranti sono spesso legati da sangue o matrimonio e hanno vissuto insieme per molto tempo, a volte in relativo isolamento sociale. Se la relazione con il caso primario viene interrotta, le convinzioni deliranti dell’altro individuo di solito diminuiscono o scompaiono.

Anche se più comunemente visto in relazioni di sole due persone, il disturbo psicotico condiviso può verificarsi tra un maggior numero di individui, soprattutto in situazioni familiari in cui il genitore è il caso primario e i figli, a volte in misura diversa, adottano le convinzioni deliranti del genitore. Gli individui con questo disturbo raramente cercano un trattamento e di solito sono portati all’attenzione clinica quando il caso primario riceve un trattamento.

Sintomi specifici del disturbo psicotico condiviso

  • Un delirio si sviluppa in un individuo nel contesto di una stretta relazione con un’altra persona (o altre), che ha un delirio già stabilito.
  • Il delirio è simile nel contenuto a quello della persona che ha già il delirio stabilito.
  • Il disturbo non è meglio rappresentato da un altro disturbo psicotico (es, schizofrenia) o da un disturbo dell’umore con caratteristiche psicotiche e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per esempio, una droga d’abuso, un farmaco) o da una condizione medica generale.

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