Vangelo secondo Matteo, primo dei quattro Vangeli del Nuovo Testamento (narrazioni che raccontano la vita e la morte di Gesù Cristo) e, con i Vangeli secondo Marco e Luca, uno dei tre cosiddetti Vangeli Sinottici (cioè quelli che presentano una visione comune). È stato tradizionalmente attribuito a San Matteo evangelista, uno dei 12 apostoli, descritto nel testo come un esattore delle tasse (10:3). Il Vangelo secondo Matteo fu composto in greco, probabilmente dopo il 70, con evidente dipendenza dal precedente Vangelo secondo Marco. C’è stata, tuttavia, una lunga discussione sulla possibilità di una versione precedente in aramaico. Numerose indicazioni testuali indicano che l’autore era un cristiano ebreo che scriveva per cristiani di origine simile. Il Vangelo secondo Matteo enfatizza di conseguenza l’adempimento di Cristo delle profezie dell’Antico Testamento (5,17) e il suo ruolo di nuovo legislatore la cui missione divina fu confermata da ripetuti miracoli.
Dopo aver tracciato la genealogia di Gesù fino ad Abramo, l’evangelista menziona alcuni dettagli relativi all’infanzia di Cristo che non sono registrati altrove-es, la perplessità di San Giuseppe nell’apprendere che Maria è incinta, l’omaggio dei Re Magi, la fuga in Egitto per sfuggire ai soldati di Erode, il massacro degli innocenti e il ritorno della santa famiglia dall’Egitto. Matteo descrive poi la predicazione di San Giovanni Battista, la chiamata degli apostoli e i principali eventi del ministero pubblico di Gesù. La sezione finale descrive il tradimento, la crocifissione, la sepoltura e la risurrezione di Cristo.
Gli esegeti considerano il corpo principale del Vangelo come cinque sermoni estesi, uno dei quali include il memorabile Discorso della Montagna (capitoli 5-7). Sono registrate numerose parabole, alcune molto note ma non riportate dagli altri evangelisti. Un passaggio, “E io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa” (16:18), è diventato la base della credenza cattolica romana nell’istituzione divina del papato. La versione di Matteo del Padre Nostro (6,9-15) è usata nelle liturgie delle chiese cristiane.