Who’s vs. whose

Ogni volta che c’è una contrazione che aggiunge la parola “IS” o “HAS”, si fa confusione con la forma possessiva. Questa, credo, è una regola coerente che può essere applicata indipendentemente dalla radice della parola (o delle parole), cioè può essere applicata in ogni caso per determinare la necessità di un apostrofo.

In altre parole, per la parola “IT” o la parola “WHO”, se si intende aggiungere e contrarre la parola “IS”, allora si deve usare un apostrofo, altrimenti non sarebbe una contrazione. Non importa che possa apparire come forma possessiva – la regola è ancora valida.

Inversamente, in TUTTI i casi possessivi, aggiungere un apostrofo seguito dalla lettera “S” non è aggiungere una parola contratta. Quindi sembra strano avere “ITS” e “WHOSE” come possessivo – di nuovo, non importa come sembra, la regola rimane la stessa – si sta aggiungendo IS, HAS o indicando il possesso, e solo uno o l’altro ha senso:

Il ragazzo è alto == il ragazzo è alto.

Ma la palla del ragazzo gli appartiene.

La palla è sua, perché è la sua palla.

Lui è una persona, è vero che è una persona, quindi la palla non gli appartiene; la palla non è la sua palla, è infatti la palla del ragazzo – la palla è sua – non è la sua palla, la sua emancipazione può un giorno avvenire, ma non è la sua chiamata. È solo una palla. Il suo EEG è una linea piatta, non è la sua realtà, che sia o meno nell’immaginazione del ragazzo, è solo la sua realtà – questo è quanto e questo è quanto.

Ora è risolto. È come se avessi risolto la sua confusione. Quindi va nella pila dei risolti.

È davvero semplice. Non è quello che sembra… non è quello che è nel suo aspetto.

È il suo significato – è il suo contesto “it”, t’is, isn’t it?

Prendiamo per esempio la merendina marchiata “It’s It”. Quando compri un “It’s It”, non compri un “It”, perché non stai comprando la sua identità, l'”It’s It” non si preoccupa – non è insicuro, è a suo agio sapendo di sé e credendo nel suo essere inalienabile, ergo It’s it, ed è veramente it, e di nessun altro – è il suo proprio it. Non va confuso con altri “esso”, né con nessuna delle sue imitazioni a buon mercato. È “It’s It” per definizione. Questo è l’importante.

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