Anatomia e fisiologia

  • di

Obiettivi di apprendimento

Alla fine di questa sezione, sarai in grado di:

  • Definire ed elencare esempi di marcature ossee

Le caratteristiche della superficie delle ossa variano considerevolmente, a seconda della funzione e della posizione nel corpo. La tabella 7.2 descrive le marcature ossee, che sono illustrate in (Figura 7.2.1). Ci sono tre classi generali di marcature ossee: (1) articolazioni, (2) proiezioni e (3) fori. Come il nome implica, un’articolazione è dove due superfici ossee si uniscono (articulus = “articolazione”). Queste superfici tendono a conformarsi l’una all’altra, ad esempio una è arrotondata e l’altra a coppa, per facilitare la funzione dell’articolazione. Una proiezione è un’area di un osso che sporge sopra la superficie dell’osso. Sono i punti di attacco dei tendini e dei legamenti. In generale, la loro dimensione e forma è un’indicazione delle forze esercitate attraverso l’attacco all’osso. Un foro è un’apertura o una scanalatura nell’osso che permette ai vasi sanguigni e ai nervi di entrare nell’osso. Come per le altre marcature, la loro dimensione e forma riflettono la dimensione dei vasi e dei nervi che penetrano nell’osso in questi punti.

Marcature ossee (Tabella 7.2)
Marcatura Descrizione Esempio
Articolazioni Dove due ossa si incontrano Ginocchio articolazione
Testa Prominente superficie arrotondata Testa del femore
Faccia Superficie piana Vertebre
Condilo Rounded superficie Condili occipitali
Proiezioni Segni rialzati Processo spinoso delle vertebre
Protuberanza Sporgente Prosa Cinco
Processo Caratteristica di prominenza Processo trasverso della vertebra
Spina Processo appuntito Spina ischiatica
Tubercolo Piccolo, processo arrotondato Tubercolo dell’omero
Tuberosità Superficie ruvida Tuberosità deltoidea
Linea Lieve, cresta allungata Linee temporali delle ossa parietali
Cresta Righe Cresta iliaca
Fori Fori e depressioni Forami (fori attraverso i quali possono vasi sanguigni possono passare)
Fossa Bacino allungato Fossa mandibolare
Fovea Piccola fossa Fovea capitis sulla testa del femore
Sulcus Groovea Solco sigmoideo delle ossa temporali
Canale Passaggio nell’osso Canale uditivo
Fissura Slittamento attraverso l’osso Fessura auricolare
Forame Foro attraverso l’osso Foramen magnum nell’osso occipitale
Meato Apertura nel canale Meato uditivo esterno
Sinus Air-riempito nell’osso Seno nasale
Questa illustrazione contiene tre diagrammi. Il diagramma di sinistra è intitolato esempi di processi formati dove si attaccano tendini o legamenti. L'immagine mostra una vista anteriore del femore e una vista anteriore dell'omero. Per il femore, l'epifisi distale contiene un rigonfiamento laterale più piccolo e uno mediale più grande. Questi sono esempi di condili. Le metà interne dei due condili, così come il solco tra di loro, compongono una faccetta. Una cresta di forma ovale sulla superficie mediale della metafisi distale è un esempio di tubercolo. Sull'epifisi prossimale del femore, la grande manopola che si attacca alla cavità dell'anca è un esempio di testa. La punta della testa contiene una piccola depressione, un esempio di fovea chiamata fovea capitis. Sull'omero, l'epifisi distale contiene una depressione centrale che è un esempio di fossa. Due condili si trovano sui lati destro e sinistro della fossa. La diafisi dell'omero contiene una piccola cresta che corre lungo l'asta e che è un esempio di tuberosità. L'epifisi prossimale dell'omero contiene un rigonfiamento laterale e uno mediale che sono entrambi esempi di tubercoli. Infine, uno stretto solco corre dal centro della metafisi prossimale tra i condili mediale e laterale. Questo è un esempio di solco. L'immagine centrale è intitolata rialzi o depressioni. Mostra una vista anteriore delle ossa dell'anca. Le ossa dell'anca hanno la forma di due ali che si uniscono in basso. La cresta lungo il bordo superiore di ogni osso dell'anca, sulla punta di ogni
Figura 7.2.1 – Caratteristiche delle ossa: Le caratteristiche superficiali delle ossa dipendono dalla loro funzione, dalla posizione, dall’attacco di legamenti e tendini, o dalla penetrazione di vasi sanguigni e nervi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *